Nessun segnale d'Italia.

Oggi ho visto un cartellone pubblicitario; c'era scritto:

"Segnali d'Italia, diamo spazio alla fiducia".

Lì per lì ho pensato ad una campagna pubblicitaria istituzionale, ma non è così.

Il cartellone mi ha comunque fatto pensare al mio Paese, a come potrebbe essere molto meglio se governato decentemente. Attenzione non ho scritto governato bene, appena decentemente.

Non ricordo quanti governi ho visto passare, a quanti ho dato fiducia, ma so che a distanza di oltre 30 anni i problemi italiani sono ancora sempre gli stessi.

Il problema non è la fiducia. Tutti abbiamo votato e sperato, soprattutto sperato, anche cambiando diverse volte diversi partiti, che le cose cambiassero ma, eccoci ancora qui, nella stessa identica situazione di 30 anni fa, il che, per un mondo che corre, è come correre a piedi contro una Ferrari. Siamo maledettamente indietro e paurosamente arretrati, anche mentalmente e di cultura, in ritardo su tutto e rispetto a tutti.

Oggi hanno anche inaugurato il nuovo ponte di Genova, concepito, progettato e realizzato in poco più di 700 giorni. Dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione. Tra le interviste del servizio del TG2 delle 20:30 mi hanno fatto male quella di Mattarella e quella del Procuratore dell'inchiesta; entrambe parlavano di accertare le responsabilità. A 700 giorni dal fatto devono ancora accertare le responsabilità? In oltre il Procuratore ha evidenziato che il reato si prescriverà in 15 anni. Signori ma già stiamo prendendo in considerazione la prescrizione tra 15 anni? Ma stiamo scherzando?

Ma che stato è questo? Che giustizia è questa?

Trent'anni fa non avrei mai pensato di sentire una notizia su dei carabinieri malavitosi e spacciatori, trent'anni fa avrei sperato che il caso di Ustica o la strage della Stazione di Bologna sarebbero state punite.

In tutto questo non vedo nessun segnale d'Italia, quell'Italia che vorrei fosse e non l'Italia che è.